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Vivere la complessità. Quali risorse culturali ed educative.

Il convegno si è svolto nell'aula P1 del Dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre .

Dopo un breve saluto da parte della professoressa Maria Teresa Russo, ordinario presso questo Dipartimento, la professoressa Mirella Rossi ha introdotti i lavori riallacciandosi al Seminario di Antropologia, che si è tenuto il 27 febbraio. Oggi infatti , si è voluto allargare la prospettiva di studio e di lettura della attuale situazione culturale e sociale alle componenti filosofiche e sociologiche.

Il professor Rocco Buttiglione ha chiarito alcuni termini fondamentali per l'approccio alla complessità, che oggi grazie allo straordinario sviluppo delle Scienze fisiche e naturali e contemporaneamente di quelle umane presentano un panorama ampio, quasi sterminato di conoscenze in cui è molto difficile orientarsi: due sono le direttrici in cui è necessario muoversi, la interdisciplinarità, che compone in un quadro leggibile i vari apporti, angolazioni e studi delle varie discipline, e la metodologia del dialogo.

Ma il dialogo richiede un'etica, cioè una vera idea di cosa sia il bene per l'uomo e la politica, intesa come branca dell'etica deve dare linee chiare di concretizzazione di ciò che è bene per l'uomo. Non bisogna cadere nell'equivoco, che la complessità porti al relativismo: anche la verità è complessa e richiede un attento lavoro di studio e, di confronto, di dialogo tra diversi approcci. Il mondo umano è il luogo della libertà e questo porta all'elaborazione di culture diverse, varie che devono incontrarsi in un dialogo aperto e costruttivo.



Vivere la complessità significa comprendere le diverse culture e le loro morali, valorizzare il lato della verità che esse vedono favorire il dialogo fra di esse per renderle sensibili ai lati della verità che ciascuna di esse non vede: è perciò importante riscoprire l'etica all'interno di ogni esperienza, allargando l'orizzonte culturale .E' altresì evidente che in questo processo dialogico sia possibile e necessario giudicare i fatti, ma mai giudicare le persone : per orientarsi nella società complessa è quindi indispensabile partire da esperienza di vita coniugata con la sapienza del cuore, che è un dono spirituale, come ci ricorda Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale della Pace.

La professoressa Cecilia Costa ha messo in evidenza come la struttura sociale del nostro tempo è caratterizzata da una grande mutabilità, dovuta alla crisi di valori tradizionali e soprannaturali. Questo comporta uno smarrimento della persona ,priva di fonti di legittimità, di senso di appartenenza: c'è una forte inclinazione all'individualismo al consumismo al mercantilismo. I mutamenti di questo contesto si palesano nella perdita del significato di “verità”, la storia si percepisce come cronaca, la conoscenza si confonde con l'informazione, la libertà si intende come mancanza di ogni divieto. La società è quindi caratterizzata da una dinamicità disordinata che sembra procedere verso la anomia ( Durkheim)



"Un Paese cresce quando dialogano in modo costruttivo le sue diverse ricchezze culturali: la cultura popolare, la cultura universitaria, la cultura giovanile, la cultura artistica e la cultura tecnologica, la cultura economica, la cultura della famiglia, e la cultura dei media”. (Papa Francesco)

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